LE VIGNETTE DI KUTOSHI MADE IN ITALY.
Le vignette di Kutoshi sembrano portarci oltre confine, ma in realtà raccontano i fatti di attualità vissuti nel quotidiano. Tra l’umorismo e la satira dell’autore è presente un tempo, il tempo di una riflessione. Una reazione a freddo, che non ti prende subito ma che dopo si radica e resta nella tua nuova prospettiva dei fatti raccontati. Basta una vignetta su un social media che stoppa lo swipe up compulsivo. Il suo intervento nel mio magazine consente quel tempo ai lettori, perciò prenditi il tuo, magari con un caffè e scopri Kutoshi Kimimo.
Presentiamoci, qual è il tuo percorso artistico?
È presto detto, il mio è il percorso artistico di un autodidatta completo, nato probabilmente con una matita in mano, che ha sempre disegnato tutto e su tutto, dai fogli, ai muri, al corredo della nonna (che non la prendeva bene…). Ho sempre amato sperimentare, soprattutto a livello di strumenti, generi, tratto. Negli ultimi anni mi sono concentrato sulla vignetta satirica, ma ho da poco riscoperto il piacere di affiancargli l’illustrazione e la pittura, acrilica e ad acquerello.
Quali sono le fonti d’ispirazione delle tue vignette online?
Le fonti d’ispirazione sono ovviamente molteplici, dai fatti di stretta attualità, ai grandi eventi, le ricorrenze più significative o gli anniversari di fatti particolarmente importanti. Mi piace però pensare che la maggiore ispirazione sia la gente; è vero, non ho grande fiducia nel genere umano e allora mi concentro sulle debolezze, le storture, le brutture, il cinismo, l’egoismo e la meschinità. Mi piace, in un certo senso, mettere il dito nella piaga.
Cosa ne pensi dell’utilizzo dei social media per un fumettista?
Penso che al primo posto, sempre, andrebbe messa la qualità di un lavoro, anche in campo artistico. Chi è bravo, ha talento e non si stanca di studiare prima o poi emergerà. Perché lo merita. I social sono uno strumento potentissimo, che non smetto di ringraziare perché a me ha dato e sta dando visibilità, contatti, opportunità che difficilmente avrei potuto cogliere, oltre al coraggio di proporre i miei lavori. Ecco, questo coraggio può divenire un’arma a doppio taglio, perché ormai tutti – troppi, vorrei dire – si sentono autori satirici, comici, disegnatori e il rischio e che si venga sommersi da disegni scadenti e da battute sciocche, se non addirittura imbarazzanti o volgari.
Satira o umorismo?
Una cosa non esclude l’altra, ma non vanno confuse. Io scelgo la satira, alla quale mi piace aggiungere, spesso, anche una buona dose di umorismo. Ma se penso alla “vignetta perfetta” e alla reazione di chi ne fruisce non immagino mai una risata, bensì occhi sgranati e sorpresa, come dopo aver ricevuto un inaspettato schiaffo in pieno volto. Satira per me è la fionda di Davide usata contro Golia, l’arma che viene derisa, perché piccola, ma che può far male, infastidire, scioccare, commuovere e fare indignare. E far pensare, sempre.
Quando non sei su Instagram cosa fai?
Non sto tantissimo su Instagram, anche se ci posto regolarmente le mie opere! Non seguo storie, non frequento assiduamente i profili altrui… Ti confesserò una cosa, sono una sorta di Dr. Jekyll e Mr. Hyde: il vero Kutoshi è quello che fa capolino dalle mie vignette, dalle mie illustrazioni a penna bic di mostri e creature strane, dagli alberi, che amo, e che ho iniziato a dipingere durante la prima ondata di covid, quando ero recluso nella mia casa a Bergamo. O quello che con il gruppo di Acidus partecipa ormai per il secondo anno alla trasmissione satirica “Acidus Scorie”, per la quale realizzo settimanalmente pezzi di satira. Quest’anno siamo in onda ogni venerdì alle 19 su www.radiotorrigliasound.it Poi c’è il Kutoshi-Enrico, che lavora nel campo della sicurezza, che ha fatto mille lavori, che ha una figlia bellissima alla quale rompe le scatole perché ha poca voglia di studiare e una compagna meravigliosa, che mi supporta-sopporta. E che è la padrona del gatto Quentin, ormai co-protagonista della serie “Le vicende di Onofrio”!
Sono appassionato di ufologia, soprannaturale, cinema e letteratura horror, colleziono pergamene e documenti antichi e sono un fiero e masochista tifoso della Fiorentina.
Ci racconti i tuoi progetti artistici?
Ho appena partecipato alla terza edizione di Sensuability, una mostra davvero importante e interessante su arte, sesso e disabilità, curata da Armanda Salvucci, presidentessa dell’Associazione Nessuno Tocchi Mario. La mia illustrazione, visibile sul sito www.sensuability.it (su cui godersi l’intero allestimento della mostra…), sarà presto anche sulle mie pagine social. Continuo la mia decennale collaborazione con Il Vernacoliere e con i gruppi di cui sono membro: Vignettisti per la Costituzione, Kotiomkin, Acidus e SputnInk-Inchiostro Resistente. Proprio con quest’ultimo collettivo di giovani e bravissimi autori stiamo portando avanti il progetto del nostro primo fumetto, scritto e disegnato a più mani. Una bella avventura…varrà la pena seguirci per scoprire come andrà a finire!
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