Hai un fumetto online e scopri che i fans del profilo social non sono italiani. Sorpresa, sorpresa da Insights ad Analytics scopri che piaci ad altri paesi. Guarda il lato positivo hai possibilità di vendere in un’ altra lingua.
Non si tratta solo di una traduzione letteraria della sceneggiatura di graphic novel, fumetti, bande dessiné, webcomics…ma di un contesto più ampio: la realtà editoriale in cui nasce quel fumetto in madrelingua. I primi esempi da tenere come riferimento sono: Jacovitti, il maestro italiano e Garfield che è ricco di onomatopee di stile britannico.
Da dove si inizia?
I professionisti della traduzione possono avere esperienza nell’evoluzione della comunicazione dell’arte sequenziale e della cultura letteraria di diversi paesi ma non si possono tradurre fumetti se non si leggono fumetti. Il traduttore editoriale crea traduzioni tutelate dal diritto d’autore, crea un’opera autonoma simile alla creazione dell’artista straniero.
Ecco perché Zavala Comic Magazine offre un servizio dedicato alla traduzione dei fumetti, parte del COMICS CARE. Scopri di cosa si tratta cliccando qui sotto.
Chiaramente nei fumetti lo spazio dedicato al testo è il balloon. Parole, testo, suoni tutto in un forma bianca concentrata. L’obiettivo della traduzione è far scorrere la storia nello stesso tempo dell’originale e ovviamente con lo stesso senso arrivando a una traduzione la più precisa possibile.
Secondo me la vera difficoltà è tradurre le onomatopee e saperle trasporre correttamente nella lingua di destinazione. Uno spunto interessante e creativo lo descrive James Chapman nelle sue vignette. Leggi di più.
Cosa sono le onomatopee?
- Evocano un suono particolare, come il verso di un animale o il rumore prodotto da un oggetto o da un’azione
- con l’utilizzo mirato del lettering, ossia i caratteri della parola.Non solo la forma e il carattere ma anche la grandezza e il colore delle lettere svolgono un ruolo importante
- la modalità con cui sono disegnati che suggeriscono la velocità e la forza con le quali la parola va pronunciata. Per esempio rumble indica una valanga, o un terremoto ma può diventare ad esempio rrruuummble, ed essere rappresentata graficamente con lettere tremanti.
GLOSSARIO
Del resto le onomatopee più comuni le conosciamo tutti e fanno parte anche del nostro quotidiano. Posso lasciare degli esempi ma sono davvero tante e in aggiunta delle nuove:
BANG: per una pistola che spara
BOOM: per un’esplosione
CRASH: per qualcosa che si rompe
SPLASH: per qualcosa che cade in acqua
DRIIIN: per lo squillo del telefono, di una sveglia o di un campanello
SMACK: per un bacio
SIGH: per un dispiacere
SLURP: per l’acquolina in bocca, per esempio se un cibo è molto gustoso
GRRR: per la rabbia
BRRR: per un brivido (di freddo)
MUMBLE MUMBLE: se qualcuno che sta riflettendo
BLEAH: per il disgusto
SSHHH: per il silenzio
ZZZ: per il sonno
Come approfondimento considerava il Glossario online facile da consultare. Non tutti i suoni trascritti in un fumetto sono onomatopee. Solo i suoni importanti per il racconto vengono rappresentati, quelli comuni, della vita di tutti i giorni vengono lasciati all’immaginazione del lettore. Sembra strano ma anche le onomatopee si traducono! Alcune onomatopee sono comuni a tutte le lingue. Altre, invece, cambiano in base alla cultura.
Per esempio:
- chicchirichì in italiano corrisponde l’inglese cock-a-doo-dle-doo
- bau bau italiano, il tedesco wau wau
- in inglese la masticazione è om nom nom, mentre in tedesco è mampf
- in inglese ouch quando si fa male, francese griderebbe aïe e un tedesco direbbe au o autsch
- in inglese si dice drip drop per esprimere il gocciolio, in francese si dice plic ploc e in tedesco plitsch platsch
Si tratta di una parola associata al suono di ciò a cui si riferisce. È esattamente questo ciò che rende così utili le onomatopee nei fumetti e illustrazioni. Che dici ne hai qualcuna da aggiungere al glossario?