Tartarotti il fumettista conquistatore del web

stefano tartarotti

IL FUMETTISTA STEFANO TARTAROTTI.

Tartarotti fumettista tra le mie interviste è coronare la mia ricerca tra umorismo e satira tra le vignette più popolari e interessanti online? Con il fumettista Stefano Tartarotti, che seguo come una stalker in giro per i social media. Difatti è uno dei pochi fumettisti in grado di poter gestire la sua comunicazione su più fronti. Non è un mestiere facile quello del fumettista, soprattutto in nuova era digitale. In questo periodo in cui siamo più attenti ai post e alle informazioni condivise, l’autore riesce sempre a raccontare di se, della notizia del giorno e della sua scelta di vita e compagnia. Per conoscere il suo mondo e i suoi lavori vi consiglio di seguirlo.

Si diploma alla Scuola del Fumetto di Milano, vive e lavora a Piozzano, in provincia di Piacenza. A vent’anni ha cominciato a lavorare per l’editoria come illustratore. Pubblica le strisce Singloids per Smemoranda e le storie di Caro diario sul suo blog. Dal 2015 collabora regolarmente con Il Post. (fonte wikipedia)

Chi ti segue conosce la tua quotidianità: ma come fai ad avere sempre la vignetta pronta per il fatto del giorno?

Ciao. In realtà negli ultimi mesi sono stato un poco preso da alcuni lavori e ho perso un po’ il ritmo delle vignette legate all’attualità. Comunque dipende un po’ dai casi. A volte prima di cena do un’occhiata alle notizie del giorno. Poi sotto la doccia mi ritrovo a pensarci, mi viene in mente un’immagine e dopo cena la disegno. Altre volte invece la disegno al mattino dopo aver fatto colazione leggendo le notizie.

Quali sono gli strumenti, di lavoro e di contenuti, nel 2021 per un vignettista?

Posso parlare solo della mia esperienza. Non credo di essere un vignettista particolarmente specializzato. Una buona parte delle mie vignette le faccio per mio divertimento e per divertire chi mi segue. Disegno quello che mi va in quel momento. L’argomento può essere una notizia appena letta, un tema su cui mi sono ritrovato a pensare per giorni oppure una vignettina cretina su me e il mio cane o sulle mie disavventure culinarie. Personalmente non credo di essere un buon vignettista politico o di attualità. Ora mi spiego meglio. Diciamo che se vai a illustrare la tua opinione o la tua visione di un evento, devi cercare di essere il più informato possibile, devi cercare di controllare le notizie, soprattutto se sono appena uscite. Spesso sulle testate giornalistiche rimbalzano notizie semi-infondate, con virgolettati inventati e frasi attribuite a questo e quel politico decontestualizzate o reinterpretate per produrre titoli clickbait. Altre volte alcune notizie si diffondono e poi vengono smentite. Questo presume per il disegnatore un certo lavoro di verifica delle notizie. Su questo sono incostante. A volte, se ho tempo, mi prendo la briga di cercare conferma su testate più autorevoli o note per il lavoro di verifica delle fonti. Altre volte, invece, scelgo di non disegnare qualcosa su una notizia proprio perché se ne sa ancora troppo poco e c’è il rischio di riportare una notizia infondata. Altre volte, purtroppo, decido di disegnare comunque qualcosa sulla notizia anche se non ci sono ancora conferme ufficiali. Ed è un a cosa che non dovrei fare perché si rischia di fare degli scivoloni.

Se dovessi scegliere: umorismo o satira?

Non lo so. Non sempre c’è una linea di demarcazione così netta tra le due cose. Entrambe hanno pro e contro. La satira politica dà spesso più visibilità alla vignetta. Ma la politica negli ultimi anni è diventata anche molto divisiva e a volte le vignette creano un certo turnover di lettori, con persone che smettono di seguirti perché infastidite dalla vignetta su questo o quell’altro politico. Con l’umorismo non politico le cose sono più semplici ed è più raro infastidire qualcuno. A me diverte disegnare entrambe le cose: satira e anche umorismo più apolitico. Ho deciso di cercare di divertirmi e di non inseguire i like. Se ho voglia di parlare di un argomento, lo faccio. Se la cosa a volte non è gradita a tutti, cerco di farmene una ragione.

Molte delle tue vignette sono diventate popolari: qual è la tua preferita?

Non lo so. Credo che la più efficace sia forse quella fatta in occasione dell’uccisione di George Floyd da parte della polizia. Disegnai la parte inferiore di un poliziotto che tiene schiacciata col ginocchio una specie di bandiera americana solida.

stefano tartarotti

Quanto contano i social media per il tuo lavoro da vignettista? E quali hai scelto?

Per quanto mi riguarda, i social sono molto utili per mostrare i disegni e aiutare a diffonderli. A volte i dibattiti che nascono nei commenti sono interessanti e aggiungono nuove informazioni e punti di vista. Ok, qualche volte arrivano anche i commenti arrabbiati e gli insulti, ma per ora sono abbastanza rari. Sono su Facebook, Instagram e Twitter.

Quante opportunità di lavoro può avere un vignettista oggi?

Sinceramente non saprei. Ho l’impressione che, rispetto a una decina di anni fa, ora usare dei disegni per commentare o visualizzare degli eventi stia ricominciando a essere un poco più frequente. Ma dipende da autore ad autore, dalla qualità del proprio lavoro (nel mio caso bassina), dai contatti che si hanno, dal seguito social che si ha e anche da una certa dose di fortuna.

Cosa penseranno quelli del futuro quando troveranno le tue vignette?

Non ne ho idea. Da autore spero che piacciano e divertano ancora. Questi sono tempi in cui il dibattito pubblico è molto polarizzato e nei commenti e sui social le tifoserie si scambiano spesso e volentieri raffiche di “vergogna!” e insulti. In questo complesso mare d’indignazione e disprezzo cerco di raccontare i fatti che mi colpiscono, in modo divertente, ma con una certa nota di gentilezza e speranza (purtroppo non sempre ci riesco). Non so perché, però mi sembra importante e mi piacerebbe che questo leggero tono di speranza si cogliesse. Sia adesso, che, volendo, anche in futuro.

Il tuo ultimo fumetto è dedicato alla tua cagnolina, ma lei che ne pensa di stare lì con te? Scherzi a parte, cosa disegnerebbe lei su di te?

La Cana è il quadrupede più socievole che abbia mai incontrato. Credo sia affezionata a me, ma si chieda spesso perché diamine non è stata adottata da una famiglia allargata di almeno trenta persone con altrettanti bambini, invece che da un disegnatore da boschi, timido e semi-eremita.

Consigli per chi vuole intraprendere questo percorso artistico.

Se ti piace inventare e disegnare, fallo ogni volta che puoi. Disegna cose che divertono te, cose che ti piacerebbe leggere come lettore. Se poi piacciono o no agli altri, chissenefrega.Disegnare è come nuotare o camminare per boschi, lo fai prima di tutto perché ti dà piacere, mica per dover diventare per forza un atleta olimpionico o una guida alpina.

Davvero una grande emozione parlare direttamente con chi seguo sui social media e volentieri condivido sulla nostra pagina ufficiale: finalmente completo le mie interviste ai vignettisti più efficaci sul web che puoi leggere nella sezione dedicata. Non ricordo bene se dovrò ricambiare la disponibilità con tofu o friarielli ma io speriamo che me la cavo! 😉

Grazie Stefano!