Giancarlo Covino: il vignettista italiano

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Il vignettista italiano Giancarlo Covino irrompe con il suo umorismo nelle timeline di Facebook. Appassionarsi della sua comunicazione è istintivo ed è così che il suo contributo al mio viaggio tra umorismo e satira mi guida tra le mille sfaccettature del fumetto online.

INTERVISTA ESCLUSIVA AL VIGNETTISTA ITALIANO: GIANCARLO COVINO.

Come nascono le tue vignette?

Da sempre mi esprimo meglio con il disegno che con le parole e i miei lavori, un po’, rispecchiano il mio carattere. Legandosi all’attualità, essi nascono dal bisogno non solo di comunicare ma innanzitutto di porre domande. Le mie vignette non rappresentano prese di posizione, affermazioni, ma piuttosto punti interrogativi. A volte le vignette nascono istintivamente, leggendo una notizia scatta la visione, altre volte, quando sembra sovvenire nulla, mi costringo a tracciare delle linee o raffigurare i protagonisti della vignetta sul foglio bianco e pof!… quasi per magia arriva l’idea. Sembra strano ma operare in questo modo porta ad elaborare illustrazioni che rappresentano continuamente, anche per me, delle scoperte e dei punti di vista inattesi.

La dualità tra umorismo e satira quanto influenza il tuo lavoro?

Ho sempre pensato che l’umorismo sia una espressione d’intelligenza che se usata bene può riuscire a farti dire tutto a tutti e in modo anche più convincente. Nel disegnare le mie vignette non parto nel cercare sempre e comunque la battuta, mi sembrerebbe di compromettermi delle strade che possono portare ad altri risultati più poetici. Comunque è una dualità imprescindibile: lo scopo della satira è ridere del potere, indicare che il re è nudo.

Quali sono i tuoi progetti di pubblicazione?

Sono in cantiere vari progetti: è in lavorazione, per una casa editrice del mio territorio, un libro d’illustrazioni, ispirato da un testo di Francesco Forlani, con testi in italiano e francese, pensato anche per il mercato estero. Proprio in questi giorni, sta nascendo un progetto di cui, ovviamente, non posso parlare.

I social fanno la differenza per un vignettista?

Penso che “a fare la differenza” per un vignettista resti sempre la pubblicazione su carta stampata: credo ancora che dia maggiore autorevolezza. I social comunque rappresentano una grande palestra e un buon strumento per provarsi e farsi conoscere. Complice la crisi economica e di coraggio dell’editoria, in questo momento può permetterti di presentarti a un eventuale editore con maggior consapevolezza, soprattutto se riesci a crearti un nutrito numero di followers. Purtroppo, è ormai così in tutti i campi: più hai seguito, più esisti! Devo dire che navigando mi capita spesso d’imbattermi in disegnatori di talento, pieni d’idee, che meriterebbero maggior visibilità: a volte anche la fortuna fa la differenza.

Cosa ne pensi del fumetto in formato ebook?

Sono legato alla carta e penso che essa sia insostituibile, maggiormente se il prodotto editoriale è una storia illustrata o un fumetto. Quando compro un fumetto cerco di recuperare quella materialità e quelle esperienze sensoriali da cui siamo sempre più allontanati da una vita odierna che ci vuole sempre più “smart. Anche l’odore della stampa e il tipo di carta scelto da un autore mi emoziona. Penso che la carta possa rappresentare, uno dei pochi modi, per rallentare e concedersi un conforto. Poi i gusti son gusti…

Consigli per chi inizia ora come vignettista.

Guardare il lavoro degli altri colleghi, autori affermati e non. Trovare un proprio segno distintivo, ricordarsi che, come per il giovane calciatore cantato da De Gregori, un vignettista lo si vede dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia. E poi …disegnare, disegnare…disegnare (cit).

Chi sono gli autori preferiti?

Da bambino ricopiavo le vignette, da prima Repubblica, di Forattini e Angese. Amo moltissimo i Peanuts.
Oggi mi piace la satira di Makkox, Natangelo, Biani e Bucchi.

Ringrazio Giancarlo Covino per la sua partecipazione in questo mio approfondimento che è iniziato da alcune interviste dedicate ai vignettisti. Leggi di più! Scrivimi nei commenti cosa ne pensi e cosa ti piacerebbe chiedere.


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