La privacy dei fumetti online.
Dobbiamo parlarne: privacy, minori e identità online. Anche se sei un fumettista indipendente, senza la struttura di una casa editrice che negli ultimi anni è attenta alle nuove normative GDPR, sei comunque titolare di una privacy policy all’interno del tuo sito o lasci consensi per accedere a servizi online. In più oggi l’aspetto dei contenuti sensibili e dei minori hanno un peso notevole nel posizionamento dei motori di ricerca.
Partiamo dal presupposto che un fumetto online viene letto/pubblicato in vari contesti:
- Social media: al cui interno hanno una regolamentazione delle violazioni alle normative, quindi facilmente vieni bannato, cancellato o sospeso se segnalato dagli altri follower o dallo stesso algoritmo.
- Sito web/blog: in realtà tu puoi scrivere quello che vuoi, dirai…. invece no. Non puoi incitare alla violenza nei tuoi fumetti. Da quando il mondo digitale si è mosso alla difesa dei minori, come la safety search di Google potresti essere escluso come contenuto non appropriato. I tuoi seguaci sono effettivamente i tuoi acquirenti?
- Gruppi, forum e telegram: qui la censura non è così restrittiva e si dà spazio a argomenti che non tutti condividono. Un esempio semplice: i fumetti porno bannati dai social media ma indicizzati dal web. Se ti interessano leggi quali aspetti sono importanti per chi disegna fumetti di genere.
I 2 ASPETTI DEL FUMETTO E DELLA PRIVACY ONLINE
- Login con account social
- Consenso privacy policy
I fumetti che facilmente condividi possono essere salvati in un qualsiasi dispositivo e utilizzati in pubblicità per vendere prodotti per cui, come artista, non verrai mai retribuito. Altre come forme di contatto a servizi erotici tra gruppi, form e chat private, purtroppo neanche queste monetizzatili. Ti sembra un buon motivo per essere attenti alla privacy dei propri lavori?
Innanzitutto ti invito alla lettura dell’ultimo articolo: Quando un fumetto è davvero online e quali requisiti dovrebbe rispettare per una “trasparente” pubblicazione.
Dopo di ché, con la consapevolezza che il fumettista è il brand di se stesso, prendiamo in prestito due suggerimenti del web marketing applicato al nostro settore. Come la Nutella o Chanel e la loro comunicazione online, possiamo venderci come un prodotto da scaffale, influenzare la scelta, recensiti e seguiti dai social media fino al carrello.
1 – Login con account social
Questa di seguito è la pratica più diffusa, più comoda, più intuitiva soprattutto dagli smartphone: per scaricare app, accedere a nuove piattaforme o contenuti esclusivi diamo in cambio con un login tutte le informazioni che abbiamo già concesso al social. Quell’insieme di informazioni passano da uno all’altro senza alcuna attenzione da parte nostra e rispetto da parte loro. Se si tratta di app, avete appena gettato i vostri dati personali e immagini da un aeroplano come migliaia di volantini che spesso ritornano con abbonamenti a pagamento.
Quindi la soluzione è: impostare la privacy su ogni profilo social media e monitorare le attività di frequente. Vuoi un esempio: i servizi di follower a pagamento per realizzare a tempi record gli account fake accedono a questi dati.
2 – Consenso privacy policy
Cosa c’entra la privacy policy quando io disegno fumetti? Ebbene non si tratta solo di quella che dovrai aggiornare sul tuo sito, ma quando ti ritrovi a inviare del materiale alle case editrici e di norma inviano sempre un modulo di consenso privacy in PDF o un link. Prima di firmare pur entusiasta della pubblicazione valuta una lettura attenta:
- La normativa GDPR indica che la privacy policy deve essere liberamente consultabile, accessibile e specifica per la richiesta in corso, se accedi ad un servizio non ti devi trovare iscritto alla mailing list di terzi senza il tuo consenso.
- Il valore di default del consenso deve essere sul NO, non sei obbligato a lasciarlo per proseguire. Per esempio quando utilizzi le piattaforme di Print on demand per le stampe.
- Leggi direttamente dal Garante privacy cosa è previsto, può esserti utile per navigare in modo sicuro.
Grazie anche alle vignette di Wronghands è possibile osservare il cambiamento nel tempo di questo approccio alla privacy. Prima si discuteva sul si e no del consenso, oggi su scrivere contenuti non discriminanti, senza stereotipi e classisti come una vecchi vignetta di SIO attaccata con polemiche sui social.
Se avete suggerimenti, restano aperti i commenti. Nel frattempo scoprite chi è il vignettista dei cambiamenti sociali: Wronghands.
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