ARTE EROTICA NEL FUMETTO: SENSUALITA’ E RIBELLIONE
Nel mondo affascinante dell’arte erotica, l’artista dietro il pseudonimo “Malva Velenosa” si distingue come una voce unica e provocante nel panorama #eroticart di Instagram. Da una passione precoce per il disegno e la scrittura, attraverso gli anni di formazione artistica in un liceo specializzato e all’Accademia di Belle Arti, Malva ha plasmato il suo stile distintivo, mescolando la grazia del corpo femminile con la sinuosità dei movimenti e l’eleganza dell’architettura.
L’incontro con il mondo della moda a Roma ha segnato una svolta significativa nella sua carriera, aprendo le porte per esaltare la sensualità e l’eleganza attraverso le sue creazioni. Tuttavia, il passaggio al disegno erotico è stato più di un mero cambio di direzione artistica; è stato il risultato di una fusione tra gli studi accademici, gli incontri significativi e la sfida di abbracciare la sessualità in un contesto che spesso la considera tabù.
In questa intervista, Malva Velenosa condivide il suo viaggio artistico, dallo studio del nudo alle influenze dei fumetti erotici adolescenziali, rivelando come la sua arte sia diventata un veicolo di espressione per la sua ribellione contro le norme sociali e religiose. Oltre alle influenze artistiche, affronta le sfide che le illustratrici erotiche affrontano nel bilanciare l’espressione artistica con il rischio di essere etichettate come provocatrici.
Malva condivide anche il suo approccio unico alla creazione, svelando che ogni illustrazione racconta un’emozione o uno stato d’animo vissuto con passione. Attraverso tratti decisi, immediati e forti, Malva Velenosa vuole stuzzicare il lettore senza mai cadere nell’esplicito, preferendo “suggerire” piuttosto che mostrare.
Nell’intervista, esplora il tema della libertà artistica e della rappresentazione dell’erotismo come parte integrante dell’essere umano, privo di vergogna e pregiudizi. Infine, rivela il suo desiderio di continuare a esprimersi attraverso il disegno erotico, sperando di essere apprezzata non solo per le sue abilità artistiche, ma anche come una donna che sfida i confini e celebra la propria femminilità senza remore.
Ecco perchè le ho chiesto di essere presente nel nuovo progetto editoriale FEMMINA MAGAZINE: da scoprire!
Come hai iniziato a disegnare illustrazioni erotiche? Premetto che ho sempre disegnato fin da bambina, il disegno e poi la scrittura sono sempre stati lo sfogo ai miei pensieri.
Principalmente mi dilettavo a disegnare figurini femminili desiderosa di lavorare un giorno nel mondo della moda, passione che mi ha portata a frequentare il liceo artistico dove mi sono appassionata al disegno di nudo dal vero, per poi perfezionare lo studio della figura femminile in Accademia di Belle Arti.
In seguito, la collaborazione con una importante casa di moda a Roma, ha dato una svolta al mio percorso artistico, dove ho imparato a esaltare la sensualità e l’eleganza del corpo femminile, la sinuosità dei movimenti…la carnalità delle forme.Tutti elementi che cerco di riportare nei miei disegni, pur mantenendo sempre un rigore grafico, frutto del mio percorso lavorativo in architettura.
Il passaggio al disegno erotico credo sia il connubio tra gli studi e gli incontri avuti nel campo accademico e l’ambiente nel quale ho vissuto, dove il solo parlare di sessualità era considerato un tabù, e non intendo solo l’ambiente familiare, ma anche le scuole religiose che ho frequentato…il mio carattere ribelle ha poi fatto il resto.
Così il desiderio di scoprire la mia sessualità e il mio essere donna prima e il bisogno di uscire dalla mia “comfort zone” dopo, li riversavo nei disegni e nella scrittura principalmente a sfondo erotico, tutto tenuto rigorosamente segreto in un cassetto e lontano da sguardi indiscreti. Fino a quando su consiglio di un amico ho aperto il mio account Instagram firmandomi Malva Velenosa e così preso coraggio, ho aperto quel cassetto!
Quali sono le tue fonti di ispirazione per il tuo lavoro? Non c’è qualcosa in particolare che mi ispira, può essere uno sguardo casuale, una chiacchierata tra amici, una scena di un film, un quadro, un libro, un viaggio…o semplicemente una coppia che si bacia per strada. Comunque è sempre un qualcosa che mi provoca un ricordo o un’emozione vissuta con passione o che ha segnato nel bene o nel male parte di me…alcune story ne sono la testimonianza.
Sicuramente i fumetti che leggevo adolescente hanno avuto un ruolo determinante nella scelta del mio stile grafico, sono cresciuta ammirando il forte temperamento di Valentina di Crepax, la spregiudicatezza di Druna di Serpieri, la sensualità impavida di Eva Kant e il fascino di Corto Maltese. In seguito hanno influenzano il mio lavoro, artisti quali Giovanna Casotto, Enzo Sciotti, Milo Manara, Robert McGinnis, J.Pierre Gibrat, Olivia de Bernardinis, senza dimenticare Frollo e Saudelli. In ciascuno di loro c’è parte di quello che voglio esprimere nei miei disegni, dai tratti decisi della Bernardinis, all’eleganza sofisticata di McGinnis, passando dalle illustrazioni dettagliate di Gibrat alla carica erotica delle pinup della Casotto o al raffinato erotismo di Manara, fino alla perfetta grafica espressiva di Sciotti. Senza dimenticare artisti del calibro di Enrico Marini, Vincenzo Cucca, Luca Raimondo e Leila Leiz che in un modo o in un altro influenzano il mio percorso attuale.
Quali sono le sfide che incontri nel creare illustrazioni erotiche e come le superi? Credo siano le sfide che incontrano tutte le illustratrici erotiche, cercare di esprimere la propria arte senza cadere poi nell’esplicito e nel volgare, per non essere etichettate come artiste ai margini del genere erotico…come se parlare o scrivere di sesso sia prerogativa del mondo maschile. Può sembrare superato o almeno dovrebbe, ma ancora oggi una donna che fa arte erotica è sottoposta a critiche di facili moralismi e radicate ideologie patriarcali, spesso ricevo commenti del genere se non peggio.
Anzi reputo che, l’erotismo disegnato da una artista donna, sia un valore aggiunto a chi si approccia al genere, ritengo che la sensibilità emotiva e mentale di una donna faccia la differenza, senza nulla togliere agli illustratori maschili. Sui social seguo disegnatrici di grandi potenzialità che andrebbero valorizzate per le qualità che dimostrano e per il carisma che hanno, il mio augurio è di vedere in futuro crescere il numero di artiste che si dedicano al genere erotico.
Come supero tutto questo? Ritengo che la risposta più corretta sia continuare a fare quello che faccio, senza perdere tempo con falsi moralisti o critici dalla mentalità chiusa e bigotta. Una volta lessi che, “parlare di sesso ci rende liberi, forse è per questo che fa paura”, nulla di più giusto!
Come pensi di tradurre l’erotismo nella forma di un fumetto? Non ho mai pensato di fare un fumetto erotico, come storia illustrata intendo, preferisco illustrazioni singole a parte gli “short movie” che ultimamente ho pubblicato, che non sono altro che un tentativo di rendere più fruibili e veloci le mie storie. Il racconto “Solo per denaro” è l’unico che ho trasformato in fumetto se così si vuol intendere e probabilmente non resterà l’unico.
Sicuramente continuerei a utilizzare pose o immagini che suscitano l’erotismo come lo intendo io…mi piace soffermarmi sulle mani, gli sguardi, la bocca, le movenze del corpo, senza ovviamente tralasciare il dialogo, il fruire del racconto, mantenendolo sempre allusivo e mai esplicito. Di solito parto sempre da uno sketch osé, senza lasciare nulla all’immaginazione per poi privilegiare poche parti, sia perché mi aspetto di stimolare la fantasia dello spettatore, sia perché obbligata ad aggirare la censura, cosa che non accade invece con le commissioni dove posso varcare la soglia senza problemi.
Quali sono i temi che intendi affrontare nel tuo fumetto erotico e perché? In ogni mia illustrazione erotica, a parte qualche eccezione, non mi soffermo tanto a una tematica da trasmettere, ma privilegio quello che in quel momento provo, che sia un’emozione, un sentimento verso qualcuno, uno stato d’animo. Se poi arriva a chi mi guarda, ben venga. Ma se di temi vogliamo parlare, sicuramente ti dico, “vivere la sessualità” senza pregiudizi e senza etichette, ma con intimità e fiducia, cercherei in un fumetto erotico di privilegiare la “Donna”, non donna come oggetto, ma quella consapevole e padrona di sé stessa e della propria femminilità, sicura del suo corpo senza remore e senza confini.
Come pensi di mantenere un equilibrio tra l’erotismo e la trama nella tua storia? Mantenere un equilibrio è sempre difficile, non nascondo che spesso sono tentata a osare di più nei dettagli o usare parole forti nei racconti ma evito, sia per non incorrere in censure, sia perché non è quello che voglio comunicare. Come testimoniano disegni e storie, il mio intento resta sempre e comunque stuzzicare il lettore provocandolo senza mai cadere nell’esplicito mi piace piuttosto “suggerire” invece che mostrare, “ammiccare” al lettore invece che proporre “solleticare” i sensi che poi precedono l’eccitazione.
Solo così penso e spero di trasmettere emozioni sperando che ognuno si riconosca in quello che scrivo o che disegno. Lascio volutamente allo spettatore l’intuizione e la curiosità che ogni mia storia, illustrata o meno possa scaturire che siano le loro sensazioni a proseguire il racconto. Il mio scopo è di alimentare la curiosità di chi guarda e di raccontare le fantasie più intime, quelle che non si confessano mai, ma che vorresti fare accadere.
Quali sono le tue tecniche di disegno preferite per creare scene erotiche? Come detto in precedenza, amo il tratto deciso, netto, immediato, forte, come può essere un amplesso. Quindi prediligo in primis la china e matite molto morbide per un segno estremamente scuro, più marcato sono più sul genere black and white.
Amo definire il disegno con segni pieni, quasi graffiati, questo per essere più “incisiva” e rendere la grafica più netta, immediata, affinché arrivi all’occhio di chi guarda, tutto il “grafismo” del soggetto che voglio rappresentare. L’intento è potenziare con tratti brevi e veloci la carica erotica che voglio esprimere, sperando di riuscirci. Invece non amo molto le matite colorate e invidio chi sa maneggiarle egregiamente, soprattutto chi sa usare gli acquerelli.
Preferisco sempre lavorare su carta anche se ultimamente utilizzo il digitale, più che altro perché con il poco tempo a mia disposizione resta il metodo più veloce e più facilmente pubblicabile, ma non resto indifferente a utilizzare anche altre tecniche, mi piace mettermi continuamente alla prova.
Hai delle linee guida personali per la rappresentazione del sesso nei tuoi disegni? Ai tempi dell’ Accademia un professore portò in aula delle tavole di “Shunga” e ne rimasi colpita, non solo per la rappresentazione maniacale dei dettagli delle acconciature, dei tessuti decorati e dell’ambiente circostante, dove ogni oggetto sembrava volutamente rappresentato per dare maggiore enfasi alla carica erotica dell’atto sessuale, ma soprattutto perché tutto era riportato con naturalezza e senza malizia questo mi piacerebbe rappresentare nei miei disegni semplicemente il “piacere”, celebrato come parte integrante del nostro essere, privo di vergogna e pregiudizi alcuno, senza mai cadere nel pornografico.
Le mia linea guida principale è evitare la rappresentazione prettamente corporea, ma lasciare all’intelletto il compito di stimolare il piacere dei sensi, così non mi limito solo a disegnare un corpo nudo, ma mi soffermo sui particolari, che sia l’ambiente intorno o semplicemente una mano che indugia sulla schiena, o un vestito che scopre e fa intravedere..questo per evidenziare che l’eros può nascere anche da gesti semplici, carichi di tensione emotiva, senza mai doverlo rappresentare come un banale atto meccanico del tutto assente del valore poetico.
Come pensi di pubblicare il tuo fumetto erotico e a chi è rivolto? Non ho mai pensato di pubblicare un mio fumetto erotico..ma se così fosse, lo dedicherei non solo a coloro che si riconoscono in quello che faccio e che vivono l’erotismo senza tabù uomini o donne che siano, ma anche a coloro che lo condannano dopotutto chi non ha mai sbirciato in una serratura o entrato in una stanza segreta solo che tutti lo fanno e pochi lo rivelano!
Quali sono i tuoi progetti futuri per il tuo lavoro come illustratrice erotica? Il lavoro e la famiglia mi lasciano poco tempo per pensare a progetti futuri, inoltre non mi piace mostrarmi e per ora l’anonimato resta la priorità. Ho iniziato a disegnare erotico senza volerlo e aperto la mia pagina Instagram così per caso, quindi lascio alla casualità quello che potrà accadere in futuro. Resta comunque il desiderio di continuare a esprimermi col disegno, di poter proseguire nel fare quello che più mi emoziona e di essere apprezzata non solo per le mie illustrazioni, ma soprattutto perché donna che disegna e racconta di erotismo.
Questa intervista nasce da una nuova collaborazione con Femmina che arriva da un account di Instagram con l’intento di crescere e realizzare una rivista esclusiva di fumetti erotici disegnati/scritti da donne fumettiste. Sono sempre alla ricerca di fumettiste, se sei una delle interessate contattale in DM.