I social media hanno consentito la diffusione dei nuovi fumetti online come dei veri e propri tutorial per gli autodidatti come me. Lo confesso ho tra i miei riferimenti lui: Alessandro Primerano in arte Alep.fumetti in instagram. Da subito ho seguito video e ho spiato i suoi attrezzi del lavoro, perché Alep è ancora uno dei pochi disegnatori che rende visibile quel passaggio tecnico dal tradizionale al digitale, che altri nascondono in una nube di mistero.
Difatti ho voluto approfondire questi aspetti con lui in 3 domande come se fossimo davanti ad un caffè, virtualmente immersi nella folla e tra il vociare della gente scoprire cosa ne pensa del futuro del fumetto. Consiglio la lettura della Graphic novel Il paese sommerso. Ombre nel lago di Vagli di Sensoinverso Edizioni.
3 consigli utili per gli autodidatti del fumetto?
1 – Agli autodidatti consiglio di fare molto disegno dal vero e studiare approfonditamente anatomia, prospettiva, tecniche di fotografia (molto utile per la rappresentazione grafica) e anche se non si è degli scrittori, sapere come si scrive una sceneggiatura, aiuta molto a risolvere narrativamente alcune situazioni. Disegnare fumetti è molto faticoso e bisogna studiare molto. Non ci sono scorciatoie. Solo una volta apprese certe nozioni puoi decidere se storpiarle o non utilizzarle (es. per poter proporzionare l’anatomia umana o la prospettiva, bisogna prima conoscerla, altrimenti si rischia di fare dei disegni poco convincenti.)
Quanto conta nel fumetto digitale l’uso di tecnica e strumenti tradizionale?
2- Sono sempre stato un accanito sostenitore del tradizionale, e solo recentemente mi sono avvicinato al digitale. Il digitale permette molte scorciatoie, ma se utilizzato senza conoscere la tecnica tradizionale si rischia di rendere piatti i propri lavori, o senza la forza e l’impatto che un disegno dovrebbe avere.
Il fumetto che avresti voluto disegnare tu!
3- Senza dubbio il fumetto che avrei voluto disegnare è Tank Girl. Jamie Hewlett, genio indiscusso!