I FUMETTI DI LUCA RAIMONDO.
Finalmente si può parlare di fumetti erotici. Luca Raimondo conta, come disegnatore di fumetti e illustratore, delle collaborazioni importanti: dalla Sergio Bonelli alla francese Soleil, presenza incisiva tra i Dylan Dog e sul La Gazzetta dello Sport con “I miti del calcio” fino in RAI partecipando a trasmissioni come “Politics” e “La vita in diretta”.
Per il nostro magazine, cercavo un fumettista con esperienza che potesse aiutarmi a definire il mercato italiano. Ho avuto la fortuna d’incontrare un vero professionista.
C’è futuro nell’erotico dei fumetti? Perché sono sempre meno i giovani che si dedicano a questo genere? Come sono cambiati i lettori? In effetti rispetto a Isabella nel 1966 (il primo fumetto per adulti pubblicato in Italia) esistono diversi aspetti da considerare. Oggi le generazioni sono fluide: ispirati dall’amore libero e una nuova consapevolezza erotica.
Con l’autore Luca Raimondo parliamo di un approccio tradizionale, come rivelerà lui stesso, e della necessità di aprirsi ad altri punti di vista, per esempio quello della donna.
Se vuoi scoprire le sue tavole originali visita il sito lucaraimondo.it e il profilo più popolare su Instagram.
Cosa vuol dire fare fumetti erotici oggi in Italia?
Innanzitutto un saluto a tutti quelli che leggeranno questa intervista. Fare fumetti erotici oggi significa affrontare un genere che, seppur abbia mantenuto sempre lo stesso interesse, vede un mercato molto diverso rispetto a qualche decennio fa. Infatti più che disegnare fumetti erotici oggi disegno illustrazioni di genere erotico per un mercato internazionale rivolto per lo più a collezionisti di originali e portfolio d’autore. I fumetti erotici li ho disegnati anni fa, all’inizio della mia carriera e soprattutto per il mercato francese. Ma a parte questa precisazione, rispondendo in merito alla domanda, essere (anche) un autore di genere erotico significa avere una clientela che si palesa di meno rispetto a quella di altri generi. C’è ancora un certo pudore ad ammettere pubblicamente di apprezzare questo tipo di prodotto. I più lo fanno con me in privato, lontano dagli occhi e dalle orecchie della massa benpensante.
“Curiosità: sai che Luca Raimondo ha illustrato dei tarocchi ispirati ai testi letterari erotici del ‘900.”
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Perché un fumettista sceglie l’erotico e quali caratteristiche deve avere?
Come dicevo i fumetti erotici li ho disegnati all’inizio della mia carriera e la scelta fu dettata all’epoca (25 anni fa) soprattutto dal fatto che questo genere permetteva ai giovani autori ancora un pò acerbi di “farsi le ossa” e cominciare a misurarsi sul campo con tutto ciò che serve per essere un disegnatore professionista pronto per i grandi editori. Ammetto però che ci fu anche il piacere di farlo. Disegnare belle donne e storie con situazioni “intriganti” fu tutt’altro che un sacrificio! Il disegnatore che affronta l’erotico deve ovviamente essere bravo a rendere le caratteristiche salienti di questo genere, quindi innanzitutto deve disegnare bene le “donne” e conferire loro un aspetto quanto più sensuale ed eccitante. Parlo di donne perché resta un genere “maschilista”, cioè pensato e costruito soprattutto per un target maschile. Anche se io però mi sono sempre preoccupato di curare al meglio anche le caratteristiche dell’altro sesso. Insomma ho sempre cercato sempre di accontentare tutti, nel pieno rispetto della parità di generi. Però c’è da dire che un conto è scrivere e disegnare un fumetto rivolto a un target maschile e un conto è farlo rivolto a quello femminile, cioè a quella parte di donne che non vivono l’erotismo coniugato al maschile. Ecco, sarebbe bello avere anche una produzione di quest’ultimo tipo.
L’editoria quanto spazio da al fumetto erotico?
Oggi poco o niente, come dicevo. Tranne qualche autore che ha saputo affrontarlo con la necessaria eleganza oltre che con evidente bravura, il resto pian piano si è dedicato a disegnare e raccontare altro. Cause? Oltre alla crisi del fumetto e della lettura (e quindi di una clientela che si è rivolta ad altri media per tutto ciò che riguarda l’intrattenimento con questo genere) io penso che dipenda anche dal contesto culturale che continua a non dare dignità alla narrativa erotica, ritenendola ancora “peccaminosa”. Questo non fa certo da incentivo.
Chi sono i fumettisti che ti ispirano.
Oggi ho perso il conto. All’inizio ero attratto soprattutto dagli autori linea chiara di stile franco/belga. Poi nel tempo ho cominciato a farmi influenzare da tutti coloro che all’interno dei loro lavori mi mostrano soluzioni interessanti, sia con il solo nero che con i colori. Ma questo anche perché penso che lo stile di un disegnatore debba sapersi adattare nei limiti del possibile al prodotto che disegna e alla vicenda che racconta. Essendo io un disegnatore che non ama confinarsi soltanto in un prodotto, ecco che automaticamente cerco di dotarmi di uno stile che possa essere anche il più eclettico possibile all’occorrenza.
Cosa dicono di te i tuoi amici quando sanno cosa disegni?
Sorridono! Hai presente quelle risatine, quei sorrisini un pò imbarazzati, un pò maliziosi? Ecco, fanno tutti più o meno così. Questo tipo di risata (condita da battute) serve a nascondere l’interesse di fondo per un argomento, come dicevo prima, ancora ritenuto “proibito”, “peccaminoso”, “sconveniente”, “intimo”. E infatti poi parte puntuale la slavina di domande per saperne di più e possibilmente vedere.
Quanto dedichi del tuo tempo al disegno?
Ancora troppo. Soprattutto quando mi scatta l’ostinazione che il risultato finale deve essere esattamente come dico io! Ripeto spesso che io disegno per vivere e non vivo per disegnare, quindi cerco di dedicargli il tempo necessario affinché la qualità della vita in base ai miei parametri resti soddisfacente. Ma il tempo dipende anche dalla complessità del progetto a cui lavoro e alle necessità dell’editore/committente di turno. Quindi ci sono giorni in cui devo lavorare mattina e pomeriggio e altri in cui risolvo in due ore. Fortunatamente con il tempo ho imparato a essere sempre più veloce e pragmatico…
Come vorresti che si sviluppasse questo genere?
Mi piacerebbe rivedere autori che dimostrino di saper dare continuazione alla scuola dei Maestri che ci hanno preceduto: oltre a Milo Manara, penso a Leone Frollo. Quindi mi piacerebbe poter vedere e leggere autori che sappiano interpretare un erotismo elegante sia nel segno che nel racconto.
Luca Raimondo potrebbe già aver ispirato i nuovi disegnatori che cercano il loro genere, si sa è la curiosità e passione a spronare ma anche tanto allenamento. E tu cosa ne pensi?