LE DONNE FUMETTISTE.
Comincio a parlare di donne che effettivamente “fanno fumetti” ricordando la bellissima mostra di 20 fumettiste italiane che raccontano il femminile in una mostra a Brescia: Le ragazze non sanno disegnare – 24 giugno/23 settembre 2023 (consultabile su ArTribune). In realtà è difficile, e per fortuna, collocarle in un unico “genere preferito” tra le donne fumettiste, poiché le preferenze artistiche e narrative possono variare ampiamente da una persona all’altra. Le donne fumettiste sono coinvolte in una vasta gamma di generi e stili, e direi che giocano, osano e guardano lontano nelle loro ricerca introspettiva.
Alcune delle preferenze comuni tra le donne fumettiste includono:
1 – Narrativa autobiografica: Molte fumettiste sono attratte dalla narrativa autobiografica, che consente loro di esplorare esperienze personali, emozioni e sfide attraverso i fumetti. Per questo gli inediti trovano maggiori ispirazioni, cerca le autrici di inediti online: tra cui anche alcuni dei mie fumetti.
2 – Fumetti indipendenti e sperimentali: Alcune donne fumettiste si dedicano a opere più sperimentali e non tradizionali, spingendo i confini dell’arte sequenziale. Interessanti davvero sono “I fumetti grotteschi di Martina Sarritzu” conosciuta come artista durante la mostra.
3 – Fumetti erotici al femminile: Alcune fumettiste si specializzano nella creazione di fumetti pensati specificamente per un pubblico femminile o per affrontare tematiche legate alle donne. Come il collettivo in fermento di FEMMINA su Instagram.
4 – Fantasy e sci-fi: Come molti altri fumettisti, alcune donne sono attratte dai generi fantasy e di fantascienza, creando storie ambientate in mondi immaginari o futuristiche.
5 – Supereroi: Anche se tradizionalmente il mondo dei supereroi è stato dominato da personaggi maschili, alcune fumettiste hanno creato storie di supereroi e supereroine e contribuito a sfidare gli stereotipi di genere in questo genere.
6 – Horror: L’horror è un genere amato da molti fumettisti, comprese alcune donne che creano storie di terrore visivamente coinvolgenti e psicologicamente intense. Un esempio è la sensuale Ester Cardella che ha qualcosa da dire sulla professione della fumettista.
7 – Storie realistiche e slice of life: Alcune donne fumettiste si concentrano su storie realistiche, che possono trattare di relazioni, vita quotidiana o questioni sociali. Tra le mie preferite indubbiamente Wally Pain.
8 – Graphic novel: I romanzi grafici, che combinano arte e narrazione in modo approfondito, sono popolari tra molte donne fumettiste. “Iris Biasio, la rivelazione del fumetto italiano” nella mostra è un esempio.
È importante sottolineare che le preferenze di genere nelle opere dei fumettisti, indipendentemente dal genere, sono altamente soggettive e dipendono dalle loro inclinazioni artistiche e narrative individuali. Molte donne fumettiste si distinguono per la loro capacità di attraversare generi diversi e creare opere originali e significative. La diversità di voci e stili nel mondo dei fumetti è ciò che rende questo medium così ricco e interessante.
E LE DONNE NEI FUMETTI?
Al contrario la sottorappresentazione delle donne nei fumetti è un problema complesso che può essere attribuito a diversi fattori storici e culturali. Ecco alcune delle ragioni più comuni:
- Storia e tradizione: I fumetti hanno radici storiche profonde che risalgono a un periodo in cui le donne erano spesso escluse dalla produzione artistica e dalla narrazione. Queste tradizioni hanno influenzato la creazione dei fumetti nel corso degli anni.
- Stereotipi di genere: I fumetti hanno spesso perpetuato stereotipi di genere, con donne ritratte in ruoli passivi, oggettificazione sessuale e mancanza di rappresentazione diversificata.
- Settori maschili: La produzione di fumetti è stata tradizionalmente dominata da uomini sia come autori che come editori. Questo ha creato un ambiente in cui le prospettive e le voci delle donne erano sottovalutate o ignorate.
- Accesso all’educazione e alle risorse: In passato, l’accesso delle donne all’educazione artistica e alle risorse necessarie per entrare nel mondo dei fumetti era limitato. Anche oggi, le barriere economiche e sociali possono ostacolare l’accesso delle donne al settore.
- Cultura delle fanbase: Alcune fanbase dei fumetti possono essere ostili o escludenti nei confronti delle donne, rendendo difficile per le donne sentirsi benvenute e supportate nell’ambiente dei fumetti.
- Rappresentazione limitata: La mancanza di personaggi femminili ben sviluppati nei fumetti ha contribuito a una mancanza di rappresentazione delle donne. Questo ha impedito alle lettrici di identificarsi con i personaggi e le storie.
Tuttavia, è importante notare che negli ultimi anni ci sono stati cambiamenti significativi nel mondo dei fumetti. Molte donne talentuose stanno emergendo come autrici, artiste e lettrici influenti. L’industria sta cercando di affrontare la sottorappresentazione delle donne attraverso la creazione di personaggi più diversificati e l’inclusione di voci femminili nei team creativi.
La promozione dell’uguaglianza di genere nei fumetti richiede sforzi continuati per sfidare gli stereotipi, migliorare l’accesso all’educazione artistica, creare un ambiente inclusivo e sostenere le donne nel settore. La diversità di voci nei fumetti può arricchire il medium e rendere le storie più rappresentative e interessanti per tutti i lettori.
La presenza delle donne nei fumetti italiani è cresciuta notevolmente negli ultimi anni, sia come autrici che come personaggi.
È importante notare che molte autrici lavorano su progetti internazionali o sono state tradotte in altre lingue, dimostrando l’importanza della loro presenza nel panorama globale dei fumetti. La crescita della rappresentazione femminile nei fumetti italiani è un segno positivo di diversità e inclusione nel mondo dell’arte sequenziale. Aiutami a creare un elenco di nomi, consigliami la fumettista-autrice di fumetti che segui qui nei commenti.
CONSIGLIO DI LETTURA: Ana Miralles – Una monografia commentata di grande formato dedicata all’autrice di Djinn. Ritratti di donne e terzo volume della raccolta, dopo Gibrat e Rochette.
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