Cristina Fabris, autenticamente erotico

Cristina Fabris intervista per il Femmina

DALL’ISPIRAZIONE ALLA REALTÀ: CRISTINA FABRIS RACCONTA IL SUO PERCORSO.

Come si definisce un progetto editoriale? Da chi ne è coinvolto. Ebbene in questa intervista scopro Cristina Fabris come artista del fumetto attraverso la sua visione dell’erotismo declinata per un pubblico femminile e la sua posizione nel settore.

Ciò che mi ha colpito maggiormente è la sua consapevolezza, frutto di sfide personali e collaborazioni significative. Cristina Fabris riesce a trasformare lo scenario, offrendo ispirazione in modo democratico alle giovani generazioni e alle autodidatte del fumetto erotico, invitandole a esplorare e a creare con autenticità.

1. Il tuo stile forte e graffiante si sposa perfettamente con i temi del bondage nelle tue opere. Come riesci a bilanciare potenza visiva e sensualità nel tuo lavoro? 

Grazie per l’opportunità datami di poter fare quattro chiacchiere con voi, in libertà sul mio lavoro. 

Lo stile non si adatta solo alla tipologia pura dell’illustrazione ma anche dall’emozione dello stato d’animo del momento, quando disegno pin-up più glamour utilizzo sempre la china ma con una linea più morbida e soft, se invece voglio creare in chi guarda un’emozione forte disegno e chino in una maniera più istintiva, graffiante tenendo sempre conto ovviamente della componente estetica ma lasciando fluire sensazioni più profonde. Vorrei che chi guarda una vignetta bondage sì immedesimi anche solo un secondo in quella situazione. 

2. Usi tecniche tradizionali per creare le tue illustrazioni. Cosa ti spinge a restare fedele a questi metodi, e come influenzano l’impatto finale delle tue opere? 

Resto fedele alle tecniche tradizionali perché fanno parte della mia comfort zone, fondamentalmente mi piace tantissimo il rapporto che ho con il foglio, la matita, e la china. Potrà sembrare strano ma chinare un disegno per me è un profondo rapporto d’amore con quello che sto facendo, anche quando acquerello un’illustrazione, il vedere nascere man mano il disegno, l’acqua sul foglio, le velature che man mano faccio mi completano. Poi per alcuni lavori utilizzo anche la tavoletta grafica, ma sicuramente preferisco le tecniche tradizionali dove ci si sporca le mani dove se fai un errore non puoi tornare indietro ( o quasi) dove segni quel dato momento, comunque mi piace sperimentare e ben venga utilizzare sia il tradizionale ma anche il digitale. 

3. Da dove trai l’ispirazione per le tue storie e personaggi? Ci sono artisti, film o altre forme d’arte che ti influenzano particolarmente? 

Bella domanda questa, l’ispirazione nasce da qualsiasi cosa, può nascere da una confidenza intima che ti fanno, può nascere da un’esigenza personale, o dalla voglia di raccontare in libertà tutto quello che concerne la passione il desiderio ed il sesso. L’imprinting come dico io, l’ho avuto con Crepax che mi ha aperto un mondo, dopodiché ci sono alcuni fumettisti a me molto cari, Pichard, Magnus, Rotundo, Frollo e Kevin Taylor. Nella fotografia sicuramente Helmut Newton e Roy Stuart, nell’arte in generale tutta l’iconografia delle stampe erotiche giapponesi, Katsushika Hokusai, la linea viennese Klimt, Schiele, Gauguin, Van Gogh. Come icone della sensualità sicuramente Betty Page, Dita Von Teese, Charlotte Rampling e Rita Hayworth. 

Film “l’amante” tratto dal romanzo di Marguerite Duras e Alda Merini

4. Cosa pensi, manchi attualmente nel mondo del fumetto erotico? C’è qualcosa che vorresti vedere maggiormente esplorato o rappresentato? 

Editori pronti a scommettere su qualcosa che in Italia attualmente manca (tranne i soliti seppur bravissimi autori classici) ma che ha avuto decenni più che gloriosi. Storie dove si fonde l’erotismo ma anche la pornografia, so che quest’ultima parola può creare disagio perché generalmente vista con accezione negativa, secondo me non si può scindere l’una dall’altra non esiste erotismo senza pornografia e pornografia senza erotismo l’uno è il completamento o l’incipit dell’altro. 

5. Come vedi la tua crescita personale e artistica all’interno del genere erotico? Quali obiettivi ti poni per il futuro? 

Ho iniziato il percorso proponendo inizialmente come “fumettara” autoproduzioni, storie interamente fatte da me. 

Ad un certo punto ho deciso di propormi come professionista all’allora Coniglio Editore ed ho lavorato con sceneggiatori e sceneggiatrici, ad oggi punto a pubblicare come autrice unica, ci sto lavorando per bene e mi piace molto, mi permette di esplorare le mie emozioni nel profondo.

IN CONCLUSIONE

Grazie a Cristina per aver condiviso con noi uno sguardo intimo e appassionato su un’arte che non si limita a illustrare, ma che invita a vivere e sentire ogni tratto e ogni ombra. Il tassello che mi mancava per definire la visone del FEMMINA, indubbiamente.


Questa intervista nasce da una nuova collaborazione con Femmina che arriva da un account di Instagram con l’intento di crescere e realizzare una rivista esclusiva di fumetti erotici disegnati/scritti da donne fumettiste. Sono sempre alla ricerca di fumettiste, se sei una delle interessate contattale in DM.